sabato 14 luglio 2012

√ Ci ho ragione! E i fatti mi cosano (cit.) - Crisi #immobiliare e fette di salame


Il passo del gambero
Ance e Nomisma allarmate, di Marco Luraschi | Italia | NomismaAnce



Prepariamoci, i dati di chiusura del 2012 saranno forse i peggiori da molti anni a questa parte per il mercato immobiliare. Quindi, perlomeno, sarà importante avviare la ripresa prima della fine dell'anno. Lo confermano, quasi all'unisono,Nomisma e Ance che oggi in due eventi separati hanno fornito indicazioni sul mercato. Probabilmente a fine anno i valori di compravendite e prezzi saranno inferiori pure a quelle che erano le stime negative di qualche mese fa.
Secondo Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance, visto il calo degli investimenti in costruzioni nel quinquennio che si chiuderà a fine anno, il comparto tornerà ai valori degli anni '70! Per quanto riguarda le compravendite residenziali, invece, Nomisma stima un valore ben inferiore alle 598.000 unità di fine 2011 e quindi si tornerà indietro fino alla metà degli anni '90. Insomma, il passo del gambero, sempre più veloce.
Sia Ance che Nomisma registrano un dato preoccupante: la domanda, che pure è vivace a testimonianza che gli italiani sono attirati dai prezzi in discesa, non è sostenuta dal mercato dei finanziamenti. Malgrado le banche indichino il calo dei mutui causato dalla mancanza di domanda (derivante dalla crisi economica, dagli stipendi incerti, dall'insicurezza in generale), le analisi effettuate soprattutto da Nomisma smentiscono questa affermazione. La domanda privata c'è ma il finanziamento è scomparso. Non solo i mutui per i privati, sono drasticamente diminuite le erogazioni alle imprese. E nel contempo l'aggravio fiscale sull'immobiliare è insostenibile per chiunque. Nomisma da par suo è molto chiara su come rimettere in movimento il sistema delle compravendite: "La diffusione della proprietà immobiliare che caratterizza il nostro Paese esclude, di fatto, la possibilità che una sostanziale correzione dei prezzi possa scaturire dall’iniziativa della componente privata," e allora è "dalle scelte di imprese, banche e soggetti istituzionali interessati alle dismissioni immobiliari, in particolare amministrazioni pubbliche ed enti previdenziali, che dipende in larga misura la dinamica dei prezzi di medio termine". Come dire, le banche riprendano a fare i mutui e non rifiutino a priori le richieste di finanziamento, e gli "istituzionali", diciamo così, inizino un processo di repricing che il privato non può affrontare, causa la parcellizzazione infinita della proprietà nel nostro paese (che peraltro, va detto, ha garantito anche una certa stabilità). Altrimenti andremo indietro di questo passo, del gambero, fino a quando non si sa.

Quotidiano immobiliare, 13/07/2012

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