martedì 3 settembre 2013

surprise! arriva la bad bank #immobiliare

mentre il popolo è distratto dal gioco delle tre tasse (Imu tares service tax), il governo quatto quatto fa passare la bad bank nello stesso decreto legge che mette fine al torment-imu. il provvedimento più importante di questo decreto a nostro parere non è infatti il cambio di denominazione della tassa sugli immobili, ma l'individuazione della Cassa depositi e prestiti come ancora di salvataggio del settore immobiliare.

in soldoni due sono le novità più importanti. la Cassa depositi e prestiti (che gestisce i risparmi dei correntisti postali) diventa la "banca madre" che presterà i soldi alle banche commerciali, affinché li prestino a loro volta al cliente finale in forma di mutui, preferenzialmente per acquisto prima casa, ristrutturazione ed efficientamento energetico. quindi la Cassa depositi e prestiti viene utilizzata per superare il credit crunch interbancario, quello che impedisce alle banche di fidarsi le une delle altre, tanto che non si prestano soldi neanche per l'overnight cioè per 24 ore.

ma, cosa non meno importante, la Cassa Depositi e Prestiti viene utilizzata anche in funzione di bad bank per ripulire attraverso la cartolarizzazione i bilanci delle banche dai mutui incagliati, quelli che in inglese si chiamano non performing loans. con la cartolarizzazione questi mutui vengono trasformati in obbligazioni più o meno tossiche, che in base al decreto legge saranno acquistate proprio dalla Cassa depositi e prestiti. in questo modo si ridà ossigeno al settore bancario in apnea per la riduzione del valore degli immobili a garanzia dei mutui, e la conseguente richiesta della banca d'italia di stanziare provviste liquide per compensare le svalutazioni immobiliari a  bilancio.

la cassa depositi e prestiti (che possiamo definire semipubblica in quanto Spa all'80 per cento di proprietà del Tesoro) segue quindi le orme di analoghi istituti che negli Stati Uniti e in Spagna hanno alleggerito le posizioni prefallimentari delle banche, liberandole dalle ciofeche dei subprime.

la notizia è buona o cattiva? come sempre in Italia, un po' tutte e due le cose insieme. può essere cattiva se si pensa che alla fine la mano pubblica, per salvare le banche, potrebbe essere costretta a ricorrere a un aumento del debito, anch'esso pubblico. ma la medaglia ha pure un lato positivo, se si pensa che la ripulitura dei bilanci delle banche è condizione necessaria perché le stesse possano poi continuare a fare mutui.

la Cassa Depositi e prestiti diventa insomma la mamma del credito immobiliare italico. come ogni brava madre prima ripiana i debiti del figlio scapestrato, e poi ricomincia a dargli la paghetta perché possa andare avanti.

quindi arriva la ripresa immobiliare? calma, ci vorranno anni perché la macchina economica ingrippata si rimetta in moto, e se tutto va bene, e se non ci casca in testa qualche altra tegola imprevista. e soprattutto se i proprietari capiranno che, come sta accadendo negli Stati Uniti, la ripresa immobiliare comincia da una riduzione delle richieste di prezzo degli immobili in vendita, che devono raggiungere livelli compatibili con il reddito degli acquirenti.

ma la strada tracciata dal governo, salvo futuri scivoloni, ci sembra inevitabile. preferendo sempre guardare la metà piena del bicchiere.